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Cuba di Santa Domenica - Castiglione di Sicilia
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Cuba di Santa Domenica - Castiglione di Sicilia

Cuba di Santa Domenica - Castiglione di Sicilia




Percorrendo la strada che porta a Castiglione, scorgiamo la bellissima Cuba, oggi chiesa di Santa Domenica, distante tre chilometri dall'abitato, nei pressi della riva destra dell'Alcantara, ubicata oggi in aperta campagna. Chiamata anche «a' cubola», l'edificio rimane, ad oggi, uno degli edifici religiosi siciliani più intriganti e misterios ed ha attirato studiosi, sia italiani, sia stranieri, che invano hanno tentato di fornire valide spiegazioni sul perché della presenza di un edificio religioso isolato al centro della Valle dello Alcantara e sulla epoca in cui esso venne effettivamente costruito o ricostruito a causa della mancanza di riferimenti storici. Le fonti, infatti, tacciono sull'edificio e solo indirettamente è stato possibile ricavare informazioni sul territorio circostante la chiesa e comunque non più indietro della seconda metà del sec. XI d.C. Un documento in particolare, l' atto di fondazione o ricostruzione del monastero del S. Salvatore della Placa, riedificato per volontà dell' abate Chremes e per interessamento del conte Ruggero, è databile al 1093 d.C. . Fra le contrade menzionate, parrebbe esservi l' accenno a due chiese diroccate e successivamente ricostruite per volontà del medesimo Chremes.Freshfield volle riconoscere nei due edifici religiosi, distrutti e poi ricostruiti, sia l' attuale piccola chiesa di S. Nicolò, vicino il paese di Francavilla, sia la chiesa di S. Domenica di Castiglione. La attribuzione, di conseguenza, permise al Freshfield di avanzare una datazione della "Cuba" ad epoca normanna e precisamente durante i primi decenni del regno del Conte Ruggero.
La costruzione ha le caratteristiche tipiche della cuba, ovvero è rigidamente geometrico e basato su forme essenzialmente cubiche pur se allungato. E' monumento nazionale dal 31 agosto del 1909 grazie allo studio del rudere effettuato da Sebastiano Agati.
La struttura è a croce greca con pianta quadrata, cupola e tre absidi («cellae trichorae» o «chiesa a trifoglio»). La copertura è fatta con tre sistemi diversi. L' interno è a tre navate, divise da una serie di pilastri quadrangolari. L'abside ha una volta a conca, le due navate laterali una volta a botte, quella centrale invece ha una cupola a superficie sferica con nascimenti angolari a mensola ed è arricchita da volte a crociera e da minime tracce degli intonaci originali.
Costruita con pietra, blocchi lavici, malta e materiali in cotto, la Cuba, internamente presenta ancora tracce di intonaco e di pittura che lasciano intendere che l'interno doveva essere ricco di affreschi di fattura bizantina, oggi andati perduti. La caratteristica facciata dà l'impressione di una cappella basiliana e, come quella di San Nicola, ha l'abside rivolta verso oriente e la porta centrale verso occidente.
La facciata è a due ordini. Nel primo vi è l'ingresso principale che è caratterizzato da un arco ed è di maggiori dimensioni rispetto agli altri due presenti ai lati. Nel secondo ordine della facciata si trovano due finestre ed una trifora di dimensioni considerevoli. Secondo alcuni accertamenti recenti la facciata sarebbe stata preceduta da un portico o nartece per penitenti e catecumeni, mentre il tetto e la pavimentazione sarebbero stati in cotto. Le finestre hanno una particolare forma a «testa di chiodo».
La particolare costruzione della cupola a conci autoportanti di pomice squadrata, la caratteristica pianta basilicale, le finestre monofore, bifore e trifore, fanno ritenere la Cuba come tra le più importanti se non la più importante cuba bizantina presente in Sicilia. L'abside posteriore ha una bifora rivolta verso oriente affinché, secondo tradizione, durante la veglia pasquale la luce della luna piena entrando nell'edificio attraverso l'apertura desse inizio alla Pasqua. Le altre due absidi contenevano ciascuna una piccola cappella.
Dopo anni di degrado la chiesa è stata oggetto di restauro negli ultimi anni. Durante i restauri è stato rinvenuto uno scheletro di probabile datazione bizantina che farebbe supporre la presenza di un attiguo cimitero basiliano.



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